Abstract: |
“I maggiori cambiamenti riguardano la gamma dei prodotti finanziari. Il clima
e la filosofia di base con cui vengono proposti - l’ottica del villaggio, dei
gruppi di progetto e dell’assistenza nella quotidianità - rimangono immutati.
La preponderanza del soggetto femminile e del lavoro in comune restano
fortemente radicati”. Questa è l’efficace sunto proposto da Stuart Rutherford
riguardante il nuovo assetto che ha assunto la Grameen Bank. Dopo 25 anni di
efficace opera contro la povertà, la banca dei poveri fondata da Muhammd
Yunus, ha intrapreso un nuovo percorso atto all’innovazione della pratica del
microcredito, così da renderlo ancora più fecondo e relazionalmente - a mio
avviso - valorizzante. In questo scritto passeremo prima in rassegna le
principali innovazioni - apportate al sistema originario e tradizionale di
microcredito proposto dalla Grameen Bank ovvero il Grameen Classic System
(GCS) - inerenti i prodotti e l’organizzazione operativa, per poi passare ad
un’accurata disamina delle implicazioni che questa evoluzione comporta a
livello squisitamente relazionale tra gli agenti coinvolti nel fenomeno,
sviluppando le dinamiche ed i nessi che emergono all’interno del rapporto fra
il singolo ed il gruppo e viceversa. L’intera analisi ed argomentazione è
basata su “Grameen Bank II: designed to open new possibilities” , documento
programmatico di riorganizzazione steso da Muhammad Yunus nel 2002, nonché
sulla serie di papers di analisi consuntiva “MicroSave: briefing notes on
Grameen II” pubblicati nel 2005. La disamina ed i giudizi inerenti l’aspetto
relazionale, sono cura di chi scrive. |